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Lelli Kelly
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Interpretare i bambini attraverso i colori
(a cura di Candida Livatino)
Interpretare i bambini attraverso i colori
(a cura di Candida Livatino)
La Principessa
Nei disegni delle bambine troviamo frequentemente la raffigurazione di una principessa, un personaggio nel quale spesso si identificano.
È un soggetto che riflette il desiderio di sentirsi ammirate e di stare al centro dell’attenzione, in particolare di quella dei genitori.
Ultimamente ho analizzato 4 disegni di principesse: quello di Greta (6 anni), Sofia (8 anni), Elisa e Caterina (9 anni).
Nel disegno di Greta la principessa è molto femminile: ha le ciglia lunghe e le scarpe con il tacco, che comunicano l’idea di eleganza e femminilità che la bimba attribuisce istintivamente alla figura materna. Questo concetto rimane ben saldo nell’immaginario della bambina nonostante al giorno d’oggi le mamme prediligano fin troppo spesso outfit casual e sportivi con la tendenza a indossare modelli sneakers, che impoveriscono l’estetica raffinata e il buon gusto che da sempre contraddistinguono la moda femminile. Il colore prevalente nel disegno è il giallo, che denota un carattere vivace ed estroverso. È presente anche il colore blu, che esprime un buon equilibrio interiore e una certa tendenza alla riservatezza.
Nel disegno di Sofia (sulla sinistra) la cosa più evidente è che la corporatura della principessa e gli elementi che ne compongono il viso sono molto grandi, a segnalare la voglia di farsi ammirare e di ricevere molti complimenti. I grandissimi occhi ci comunicano che Sofia è molto curiosa: vuole esplorare il mondo che la circonda, è una grande osservatrice. C’è una vasta gamma di colori vivaci, che indicano che la bambina è serena e gioiosa. Sofia si sente amata dalla sua famiglia, all’interno della quale vive sicura e felice.
Il disegno di Elisa (sulla destra) è molto dettagliato: la principessa indossa una collana, un diadema e anche un bustino. Questi elementi segnalano un grande spirito di osservazione e una particolare attenzione alla precisione. Il colore rosso della gonna e il marrone dei capelli ci comunicano che, anche se la bambina è fondamentalmente vivace (il rosso), è capace anche di frenarsi in alcuni atteggiamenti e seguire le regole e la buona educazione che i genitori le hanno trasmesso (il marrone).
Per finire, il disegno di Caterina raffigura una principessa sorridente con l’aggiunta di glitter luccicanti che incorniciano la figura e arricchiscono la composizione. La bambina è allegra e giocosa, ama la luce e tutto ciò che brilla. La gonna, molto grande, con il verde come colore dominante e i ricami blu, segnala che da un lato Caterina è una bambina vivace, dall’altro apprezza anche la tranquillità che le viene trasmessa dalla famiglia, nella quale trova un importante punto di riferimento e tanto amore.
Per maggiori approfondimenti sul significato relativo all’utilizzo dei vari colori che i bambini adoperano per realizzare i propri disegni, si rimanda agli articoli precedenti e nello specifico a “Colori e forme della natura: Alberi e Prati” e “Colori e forme della natura: il Sole”
Nei disegni delle bambine troviamo frequentemente la raffigurazione di una principessa, un personaggio nel quale spesso si identificano.
È un soggetto che riflette il desiderio di sentirsi ammirate e di stare al centro dell’attenzione, in particolare di quella dei genitori.
Ultimamente ho analizzato 4 disegni di principesse: quello di Greta (6 anni), Sofia (8 anni), Elisa e Caterina (9 anni).
Nel disegno di Greta (qui sopra) la principessa è molto femminile: ha le ciglia lunghe e le scarpe con il tacco, che comunicano l’idea di eleganza e femminilità che la bimba attribuisce istintivamente alla figura materna. Questo concetto rimane ben saldo nell’immaginario della bambina nonostante al giorno d’oggi le mamme prediligano fin troppo spesso outfit casual e sportivi con la tendenza a indossare modelli sneakers, che impoveriscono l’estetica raffinata e il buon gusto che da sempre contraddistinguono la moda femminile. Il colore prevalente nel disegno è il giallo, che denota un carattere vivace ed estroverso. È presente anche il colore blu, che esprime un buon equilibrio interiore e una certa tendenza alla riservatezza.
Nel disegno di Sofia (sulla sinistra) la cosa più evidente è che la corporatura della principessa e gli elementi che ne compongono il viso sono molto grandi, a segnalare la voglia di farsi ammirare e di ricevere molti complimenti. I grandissimi occhi ci comunicano che Sofia è molto curiosa: vuole esplorare il mondo che la circonda, è una grande osservatrice. C’è una vasta gamma di colori vivaci, che indicano che la bambina è serena e gioiosa. Sofia si sente amata dalla sua famiglia, all’interno della quale vive sicura e felice.
Il disegno di Elisa (sulla destra) è molto dettagliato: la principessa indossa una collana, un diadema e anche un bustino. Questi elementi segnalano un grande spirito di osservazione e una particolare attenzione alla precisione. Il colore rosso della gonna e il marrone dei capelli ci comunicano che, anche se la bambina è fondamentalmente vivace (il rosso), è capace anche di frenarsi in alcuni atteggiamenti e seguire le regole e la buona educazione che i genitori le hanno trasmesso (il marrone).

Per finire, il disegno di Caterina raffigura una principessa sorridente con l’aggiunta di glitter luccicanti che incorniciano la figura e arricchiscono la composizione. La bambina è allegra e giocosa, ama la luce e tutto ciò che brilla. La gonna, molto grande, con il verde come colore dominante e i ricami blu, segnala che da un lato Caterina è una bambina vivace, dall’altro apprezza anche la tranquillità che le viene trasmessa dalla famiglia, nella quale trova un importante punto di riferimento e tanto amore.

Per maggiori approfondimenti sul significato relativo all’utilizzo dei vari colori che i bambini adoperano per realizzare i propri disegni, si rimanda agli articoli precedenti e nello specifico a “Colori e forme della natura: Alberi e Prati” e “Colori e forme della natura: il Sole”

Babbo Natale
Nel periodo natalizio quasi tutti i bambini scrivono una lettera a Babbo Natale.
Alcuni l’accompagnano con un disegno che lo rappresenta, come ha fatto Sabrina, una dolcissima bambina di otto anni che ha voluto dedicarlo a me.
Mi ha fatto piacere riceverlo, l’ho apprezzato, ma poi non ho resistito alla tentazione di analizzarlo per scoprire qualcosa in più su di lei.
La prima cosa che ho notato è la dimensione di Babbo Natale, che è molto grande. Questo denota narcisismo ed egocentrismo, caratteristiche normali in una bambina della sua età.
Il colore più ricorrente non poteva essere che il rosso, che esprime vivacità ed esuberanza. Sabrina è una bambina determinata e testarda, che ha tutte le potenzialità per diventare una leader nella classe o nel gruppo di amici che frequenta, e forse lo è già. Sa coinvolgere gli amichetti e lo fa con un entusiasmo trascinante e al tempo stesso vuole però essere al centro della scena, costituire il loro punto di riferimento. Sabrina è una bambina che desidera crescere in fretta.
I piedi di Babbo Natale, rivolti verso la parte sinistra del foglio, segnalano però che ha ancora bisogno di essere rassicurata e coccolata, come lo era nell’infanzia.
Ci sono poi alcuni particolari interessanti, come la campanella colorata di giallo e rosso, due colori complementari tra loro. Il rosso denota estroversione, il giallo rappresenta la luce e il calore. Insieme rivelano una grande vitalità, espressa in maniera serena e positiva.
I simboli della neve sono due: uno è verde, a segnalare la sua crescita interiore, l’altro è azzurro, un colore che indica dipendenza affettiva dai genitori, tipica di una bambina della sua età.
C’è anche una cesta marrone, il colore del legno, che denota concretezza.
Tutti questi elementi evidenziano infatti un notevole spirito di osservazione: Sabrina è molto precisa nel raccontare, anche nei minimi dettagli, quello che le accade intorno.
Infine una considerazione sui cuoricini rossi posti sotto la frase “auguri ti voglio bene“: essi rappresentano la grande sensibilità e delicatezza d’animo di Sabrina, doti che l’aiuteranno ad affrontare la vita con attenzione e rispetto verso gli altri.
Nel periodo natalizio quasi tutti i bambini scrivono una lettera a Babbo Natale.
Alcuni l’accompagnano con un disegno che lo rappresenta, come ha fatto Sabrina, una dolcissima bambina di otto anni che ha voluto dedicarlo a me.
Mi ha fatto piacere riceverlo, l’ho apprezzato, ma poi non ho resistito alla tentazione di analizzarlo per scoprire qualcosa in più su di lei.
La prima cosa che ho notato è la dimensione di Babbo Natale, che è molto grande. Questo denota narcisismo ed egocentrismo, caratteristiche normali in una bambina della sua età.
Il colore più ricorrente non poteva essere che il rosso, che esprime vivacità ed esuberanza. Sabrina è una bambina determinata e testarda, che ha tutte le potenzialità per diventare una leader nella classe o nel gruppo di amici che frequenta, e forse lo è già. Sa coinvolgere gli amichetti e lo fa con un entusiasmo trascinante e al tempo stesso vuole però essere al centro della scena, costituire il loro punto di riferimento. Sabrina è una bambina che desidera crescere in fretta.
I piedi di Babbo Natale, rivolti verso la parte sinistra del foglio, segnalano però che ha ancora bisogno di essere rassicurata e coccolata, come lo era nell’infanzia.
Ci sono poi alcuni particolari interessanti, come la campanella colorata di giallo e rosso, due colori complementari tra loro. Il rosso denota estroversione, il giallo rappresenta la luce e il calore. Insieme rivelano una grande vitalità, espressa in maniera serena e positiva.
I simboli della neve sono due: uno è verde, a segnalare la sua crescita interiore, l’altro è azzurro, un colore che indica dipendenza affettiva dai genitori, tipica di una bambina della sua età.
C’è anche una cesta marrone, il colore del legno, che denota concretezza.
Tutti questi elementi evidenziano infatti un notevole spirito di osservazione: Sabrina è molto precisa nel raccontare, anche nei minimi dettagli, quello che le accade intorno.
Infine una considerazione sui cuoricini rossi posti sotto la frase “auguri ti voglio bene“: essi rappresentano la grande sensibilità e delicatezza d’animo di Sabrina, doti che l’aiuteranno ad affrontare la vita con attenzione e rispetto verso gli altri.
La Casa e il Castello
Una rappresentazione che ritroviamo spesso nei disegni dei bambini è la casa, la quale riflette il loro mondo interiore, il modo in cui si rapportano con i genitori e come vivono all’interno della famiglia.
Alcuni psicologi associano la casa al viso della mamma. Anche a me è capitato di analizzare disegni di case che in realtà erano dei visi: le due finestre a rappresentare gli occhi, la porta a rappresentare la bocca e il tetto a rappresentare i capelli.
Sono in particolare i bambini più piccoli a fare questo tipo di disegni. È il modo con il quale proiettano le loro percezioni emotive, esprimendole attraverso carta e pennarelli. I bambini più piccoli arricchiscono la casa di particolari, mentre i più grandicelli si limitano a pochi dettagli. I primi hanno un grande spirito di osservazione, perché vogliono esplorare il mondo che li circonda, mentre i ragazzini desiderano crescere in fretta e sono meno attenti a ciò che li circonda.
Il bambino che disegna una casa grande è spontaneo ed esuberante, aperto alle novità. Desidera stare sempre in compagnia degli amici, è generoso e altruista, ama la natura e la vita all’aria aperta. A volte può eccedere nel volere essere protagonista e al centro dell’attenzione.
Il bambino che disegna una casa piccola è timido e riservato. Desidera essere colmato di attenzioni, ricevere coccole e tenerezze. La casa è per lui il luogo della sicurezza e della protezione. Deve essere stimolato per poter dare il meglio di sé e crescere serenamente e senza paure.
Il bambino che disegna una casa in lontananza esprime un certo disagio: si sente inferiore ai suoi coetanei e tende a chiudersi in se stesso. Può essere la conseguenza di un’educazione un po’ troppo rigida o di una situazione familiare difficile per quanto riguarda i rapporti tra i due genitori. Si tratta di situazioni che gli procurano ansia e sfiducia nelle sue capacità.
Il castello rappresenta il mondo della fantasia. Il bambino che disegna un castello ama fantasticare, inventarsi giochi nuovi e amicizie frutto solo della sua immaginazione. Potrebbe avere delle difficoltà in ambito scolastico perché preso da un mondo tutto suo, tendendo a distrarsi mentre la maestra trasmette degli insegnamenti.
Per maggiori approfondimenti sul significato relativo all’utilizzo dei vari colori che i bambini adoperano per realizzare i propri disegni, si rimanda agli articoli precedenti e nello specifico a “Colori e forme della natura: Alberi e Prati” e “Colori e forme della natura: il Sole”
Una rappresentazione che ritroviamo spesso nei disegni dei bambini è la casa, la quale riflette il loro mondo interiore, il modo in cui si rapportano con i genitori e come vivono all’interno della famiglia.
Alcuni psicologi associano la casa al viso della mamma. Anche a me è capitato di analizzare disegni di case che in realtà erano dei visi: le due finestre a rappresentare gli occhi, la porta a rappresentare la bocca e il tetto a rappresentare i capelli.
Sono in particolare i bambini più piccoli a fare questo tipo di disegni. È il modo con il quale proiettano le loro percezioni emotive, esprimendole attraverso carta e pennarelli. I bambini più piccoli arricchiscono la casa di particolari, mentre i più grandicelli si limitano a pochi dettagli. I primi hanno un grande spirito di osservazione, perché vogliono esplorare il mondo che li circonda, mentre i ragazzini desiderano crescere in fretta e sono meno attenti a ciò che li circonda.
Il bambino che disegna una casa grande è spontaneo ed esuberante, aperto alle novità. Desidera stare sempre in compagnia degli amici, è generoso e altruista, ama la natura e la vita all’aria aperta. A volte può eccedere nel volere essere protagonista e al centro dell’attenzione.
Il bambino che disegna una casa piccola è timido e riservato. Desidera essere colmato di attenzioni, ricevere coccole e tenerezze. La casa è per lui il luogo della sicurezza e della protezione. Deve essere stimolato per poter dare il meglio di sé e crescere serenamente e senza paure.
Il bambino che disegna una casa in lontananza esprime un certo disagio: si sente inferiore ai suoi coetanei e tende a chiudersi in se stesso. Può essere la conseguenza di un’educazione un po’ troppo rigida o di una situazione familiare difficile per quanto riguarda i rapporti tra i due genitori. Si tratta di situazioni che gli procurano ansia e sfiducia nelle sue capacità.

Il castello rappresenta il mondo della fantasia. Il bambino che disegna un castello ama fantasticare, inventarsi giochi nuovi e amicizie frutto solo della sua immaginazione. Potrebbe avere delle difficoltà in ambito scolastico perché preso da un mondo tutto suo, tendendo a distrarsi mentre la maestra trasmette degli insegnamenti.

Per maggiori approfondimenti sul significato relativo all’utilizzo dei vari colori che i bambini adoperano per realizzare i propri disegni, si rimanda agli articoli precedenti e nello specifico a “Colori e forme della natura: Alberi e Prati” e “Colori e forme della natura: il Sole”

Colori e forme della natura: il Sole
Nel precedente articolo abbiamo iniziato a parlare dei colori che i bambini scelgono per rappresentare e vivacizzare i soggetti dei loro disegni: essi dicono molto del loro mondo interiore.
Abbiamo anche spiegato che forniscono indicazioni importanti sulla loro indole e sui loro stati d’animo e che il progetto Colorissima di Lelli Kelly è adatto a questo fine (vista la speciale relazione affettiva che soprattutto le bambine creano con le proprie scarpine).
Prendiamo in esame adesso il sole, che nei disegni dei bambini rappresenta la figura paterna. Ci sono molti modi di rappresentarlo, in particolare per quanto riguarda i raggi.
Il bambino che disegna il sole con i raggi colorati di giallo sente il calore e la forza che il papà gli trasmette, dandogli affetto, sicurezza e stabilità nel suo percorso di crescita.
Il giallo infatti rappresenta la luce e il calore, come abbiamo avuto modo di spiegare nella guida colori del progetto Colorissima. Chi lo utilizza spesso desidera emergere e primeggiare, anche se ha bisogno di sentirsi sicuro. Si tratta infatti di bambini vivaci ed estroversi.
Se il sole ha i raggi colorati di nero può indicare una difficoltà di relazione tra sé e il padre, che è incapace di trasmettergli calore e dedizione.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, il nero rappresenta, a volte, il buio e la negatività e chi ne fa uso frequente può esprimere un disagio, magari temporaneo.
Se i raggi sono colorati di rosso significa che il padre è considerato dal bambino una persona temuta, una figura idealizzata, ma percepita come “irraggiungibile”. È un padre sempre preso da altri impegni, che non presta la giusta attenzione al figlio, ma comunque lo vorrebbe a sua immagine.
Questo genera nel bambino un atteggiamento competitivo e aggressivo verso il padre. Il rosso infatti esprime vitalità ed energia, ma anche un sentimento di esuberanza che non vuole essere frenata.
Se il sole è senza raggi significa che la figura paterna è percepita dal bambino come fredda e distaccata, poco presente nella sua vita e di conseguenza non rappresenta un vero e proprio punto di riferimento.
Se nel disegno del bambino i raggi sono appena accennati, il papà è percepito debole e insicuro, non sa imporsi e ha il timore di assumersi le proprie responsabilità.
Viceversa, se i raggi sono molto pronunciati, significa che il padre è iperprotettivo, troppo presente nella vita del bambino. Il tipico papà che risolve tutti i problemi e le difficoltà del figlio, senza lasciare che sia il bambino a provare a risolvere da solo le piccole difficoltà che si trova ad affrontare, lasciandolo anche libero di sbagliare.
Un’ultima specifica importante: se nel disegno troviamo anche un bel cielo azzurro e privo di nuvole significa che il bambino si sente protetto e accudito da parte di entrambi i genitori.
Il blu rappresenta infatti la serenità, la calma e la riservatezza, mentre il turchese segnala dipendenza affettiva e lo si ritrova in bambini generalmente tranquilli.
Nel precedente articolo abbiamo iniziato a parlare dei colori che i bambini scelgono per rappresentare e vivacizzare i soggetti dei loro disegni: essi dicono molto del loro mondo interiore.
Abbiamo anche spiegato che forniscono indicazioni importanti sulla loro indole e sui loro stati d’animo e che il progetto Colorissima di Lelli Kelly è adatto a questo fine (vista la speciale relazione affettiva che soprattutto le bambine creano con le proprie scarpine).
Prendiamo in esame adesso il sole, che nei disegni dei bambini rappresenta la figura paterna. Ci sono molti modi di rappresentarlo, in particolare per quanto riguarda i raggi.
Il bambino che disegna il sole con i raggi colorati di giallo sente il calore e la forza che il papà gli trasmette, dandogli affetto, sicurezza e stabilità nel suo percorso di crescita.
Il giallo infatti rappresenta la luce e il calore, come abbiamo avuto modo di spiegare nella guida colori del progetto Colorissima. Chi lo utilizza spesso desidera emergere e primeggiare, anche se ha bisogno di sentirsi sicuro. Si tratta infatti di bambini vivaci ed estroversi.
Se il sole ha i raggi colorati di nero può indicare una difficoltà di relazione tra sé e il padre, che è incapace di trasmettergli calore e dedizione.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, il nero rappresenta, a volte, il buio e la negatività e chi ne fa uso frequente può esprimere un disagio, magari temporaneo.
Se i raggi sono colorati di rosso significa che il padre è considerato dal bambino una persona temuta, una figura idealizzata, ma percepita come “irraggiungibile”. È un padre sempre preso da altri impegni, che non presta la giusta attenzione al figlio, ma comunque lo vorrebbe a sua immagine.
Questo genera nel bambino un atteggiamento competitivo e aggressivo verso il padre. Il rosso infatti esprime vitalità ed energia, ma anche un sentimento di esuberanza che non vuole essere frenata.
Se il sole è senza raggi significa che la figura paterna è percepita dal bambino come fredda e distaccata, poco presente nella sua vita e di conseguenza non rappresenta un vero e proprio punto di riferimento.
Se nel disegno del bambino i raggi sono appena accennati, il papà è percepito debole e insicuro, non sa imporsi e ha il timore di assumersi le proprie responsabilità.
Viceversa, se i raggi sono molto pronunciati, significa che il padre è iperprotettivo, troppo presente nella vita del bambino. Il tipico papà che risolve tutti i problemi e le difficoltà del figlio, senza lasciare che sia il bambino a provare a risolvere da solo le piccole difficoltà che si trova ad affrontare, lasciandolo anche libero di sbagliare.
Un’ultima specifica importante: se nel disegno troviamo anche un bel cielo azzurro e privo di nuvole significa che il bambino si sente protetto e accudito da parte di entrambi i genitori.
Il blu rappresenta infatti la serenità, la calma e la riservatezza, mentre il turchese segnala dipendenza affettiva e lo si ritrova in bambini generalmente tranquilli.
Colori e forme della natura: Alberi e Prati
I colori che i bambini scelgono per rappresentare e vivacizzare i soggetti dei loro disegni dicono molto del loro mondo interiore e forniscono indicazioni importanti sulla loro indole.
Vediamone alcuni in relazione ad uno dei soggetti più ricorrenti nei disegni dei bambini: il prato con uno o più alberi.
Partiamo dal suolo, che simboleggia il bisogno di sicurezza e di attenzioni affettive. Se è verdeggiante e magari fiorito, indica che il bambino vive con serenità l’ambiente che lo circonda: il verde infatti è il colore della riflessione e dell’equilibrio.
Se invece è annerito o addirittura scuro, può segnalare un momento di difficoltà e un po’ di tristezza. Il nero infatti rappresenta, a volte, il buio e la negatività, anche se in alcuni casi può denotare invece una notevole ricchezza interiore.
Con l’albero i bambini rappresentano se stessi.
La chioma simboleggia l’apertura, la capacità di socializzare.
Se è molto piccola, schiacciata e priva di colore, indica poca fiducia nelle proprie capacità e un certo timore nell’affrontare la realtà.
Se è più grande e ondulata, denota vivacità, flessibilità e capacità di adattamento.
Una chioma grande (ma non esageratamente), verdeggiante e con dei frutti rossi ben attaccati ai rami riflette una particolare sensibilità e la facilità a entrare in empatia con i compagni. Il rosso infatti esprime vitalità ed energia: chi lo utilizza è in genere vivace, esuberante e riesce a coinvolgere gli altri.
Le foglie ingiallite e cadenti, che simboleggiano l’autunno, nel caso siano troppo ricorrenti, possono segnalare qualche disagio e una certa malinconia di fondo.
Il fusto è la parte più stabile che sostiene l’albero e rappresenta l’Io dei bambini. Se disegnato esile evidenzia insoddisfazione e inadeguatezza. Al contrario, se disegnato molto grande, segnala soddisfazione di sé fino a poter indicare una forma di egocentrismo.
Le radici sono il simbolo della famiglia, in particolare della madre, e vanno relazionate alle emozioni e alle pulsioni che i bambini provano.
Fino a 7 – 8 anni, i bambini tendono a disegnarle e quasi sempre dello stesso colore del fusto, il marrone, che denota bambini concreti e che talvolta si sentono molto responsabilizzati dai genitori.
Le radici vengono viste come se fossero in trasparenza, ma dopo i 9 anni tendono a non essere più presenti nei disegni dei bambini.
I colori che i bambini scelgono per rappresentare e vivacizzare i soggetti dei loro disegni dicono molto del loro mondo interiore e forniscono indicazioni importanti sulla loro indole.
Vediamone alcuni in relazione ad uno dei soggetti più ricorrenti nei disegni dei bambini: il prato con uno o più alberi.
Partiamo dal suolo, che simboleggia il bisogno di sicurezza e di attenzioni affettive. Se è verdeggiante e magari fiorito, indica che il bambino vive con serenità l’ambiente che lo circonda: il verde infatti è il colore della riflessione e dell’equilibrio.
Se invece è annerito o addirittura scuro, può segnalare un momento di difficoltà e un po’ di tristezza. Il nero infatti rappresenta, a volte, il buio e la negatività, anche se in alcuni casi può denotare invece una notevole ricchezza interiore.
Con l’albero i bambini rappresentano se stessi.
La chioma simboleggia l’apertura, la capacità di socializzare.
Se è molto piccola, schiacciata e priva di colore, indica poca fiducia nelle proprie capacità e un certo timore nell’affrontare la realtà.
Se è più grande e ondulata, denota vivacità, flessibilità e capacità di adattamento.
Una chioma grande (ma non esageratamente), verdeggiante e con dei frutti rossi ben attaccati ai rami riflette una particolare sensibilità e la facilità a entrare in empatia con i compagni. Il rosso infatti esprime vitalità ed energia: chi lo utilizza è in genere vivace, esuberante e riesce a coinvolgere gli altri.
Le foglie ingiallite e cadenti, che simboleggiano l’autunno, nel caso siano troppo ricorrenti, possono segnalare qualche disagio e una certa malinconia di fondo.
Il fusto è la parte più stabile che sostiene l’albero e rappresenta l’Io dei bambini. Se disegnato esile evidenzia insoddisfazione e inadeguatezza. Al contrario, se disegnato molto grande, segnala soddisfazione di sé fino a poter indicare una forma di egocentrismo.
Le radici sono il simbolo della famiglia, in particolare della madre, e vanno relazionate alle emozioni e alle pulsioni che i bambini provano.
Fino a 7 – 8 anni, i bambini tendono a disegnarle e quasi sempre dello stesso colore del fusto, il marrone, che denota bambini concreti e che talvolta si sentono molto responsabilizzati dai genitori.
Le radici vengono viste come se fossero in trasparenza, ma dopo i 9 anni tendono a non essere più presenti nei disegni dei bambini.
Perché i bambini prediligono certi colori piuttosto che altri?
Mossa da questa domanda ho ritenuto interessante porre la mia attenzione sul progetto “Colorissima” di Lelli Kelly. Il modo in cui le bambine colorano i simpatici cuoricini intercambiabili delle scarpine “Colorissima” rappresenta uno spunto importante per la comprensione dei loro sentimenti. Certo non si può prescindere dall’analisi dei disegni delle bambine. Tuttavia l’importanza di queste prime indicazioni ricavate dalla colorazione dei cuoricini di “Colorissima” è rilevante in virtù dello speciale rapporto affettivo che lega le bambine alle proprie scarpine.
Candida Livatino
Grafologa
www.livatinocandida.it
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I precedenti articoli sono un primo contributo a cui ne seguiranno altri. Se poi risulterà di vostro gradimento, vedrò di essere più presente sulla Rubrica con la realizzazione di nuove pubblicazioni.
Non si tratta di un Forum, per cui al momento non ho previsto di rispondere in maniera diretta a domande e osservazioni varie.
Tuttavia, se ci saranno argomenti, pareri o domande significative, non mancherò di parlarne nelle successive pubblicazioni.
Se vuoi avere maggiori informazioni o lasciare un commento sull’argomento, scrivi a rubricalivatino@lellikelly.it
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